FRODE CON CARTE DI PAGAMENTO.

l’ABF(Arbitrato Bancario Finanziario) riconosce il risarcimento a una consumatrice.
Il CRTCU ricorda che è in vigore una legge che attribuisce le responsabilità delle frodi ai gestori dei sistemi di pagamento. Uniche eccezioni, il dolo o la colpa grave del consumatore nell’utilizzo delle carte o nella loro custodia.L’Arbitro Bancario e Finanziario ha riconosciuto a una consumatrice il risarcimento del danno subito a causa di una frode realizzata tramite carta di pagamento. È quanto annunciato dal CRTCU (Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti).

La casistica relativa alle frodi realizzate attraverso le carte di credito o i bancomat o, più in generale, gli strumenti di pagamento elettronici, è in continua evoluzione, ma, dal 2010 – ricorda il CRTCU – è in vigore una legge che attribuisce le responsabilità delle frodi ai gestori dei sistemi di pagamento. Uniche eccezioni, il dolo o la colpa grave del consumatore nell’utilizzo delle carte o nella loro custodia.

Il caso del CRTCU
Nel caso specifico, la consumatrice ha ricevuto un sms dall’Intermediario, che la informava di un accesso anomalo effettuato con la propria carta e del conseguente blocco della stessa. Sms collocato nella stessa cartella di destinazione dei messaggi genuini dell’Intermediario.La consumatrice ha quindi effettuato la procedura di sblocco, inserendo i propri dati personali e quelli della carta. Successivamente, ha ricevuto una telefonata da parte di un sedicente operatore dell’intermediario, che offriva aiuto nel completamento della procedura, nonché un sms per l’autorizzazione di un’operazione di 1.000 euro con la propria carta.“La consumatrice, “spronata dall’operatore” – prosegue il CRTCU – ha comunicato il codice OTP. Una volta interrotta la telefonata, il numero chiamante non era più raggiungibile. Quello che è successo alla nostra consumatrice va sotto il nome di vishing (phishing tramite chiamata vocale), preceduto da alcuni sms truffaldini, che invitano l’utente a contattare il servizio antifrode dell’intermediario”.

Come riconoscere la truffa?
Come evidenziato dall’ABF, la frode è estremamente diffusa e si struttura su uno schema ricorrente, consistente nell’indurre il titolare dello strumento, a seconda dei casi tramite telefono, email, sms o altri strumenti di comunicazione, a comunicare e/o a inserire su dispositivi o piattaforme informatiche le proprie credenziali personalizzate, solitamente adducendo falsamente l’esistenza di tentativi di accesso abusivo o più genericamente l’opportunità di verificare o implementare caratteristiche di sicurezza.

Nel caso citato dal CRTCU c’è un ulteriore elemento. L’sms truffaldino è stato inserito, infatti, nella cartella in cui arrivano anche tutti gli altri messaggi effettivamente provenienti dall’intermediario.“Ciò significa che il cliente è rimasto vittima di una frode denominata sms spoofing, rispetto alla quale i Collegi dell’Arbitro Bancario e Finanziario sarebbero orientati a escludere la colpa grave del consumatore”, spiega il CRTCU.

Nel caso in cui il contatto truffaldino avvenga via sms si parla di smishing, in questo caso il consumatore clicca sul link contenuto in un sms civetta e comunica il codice OTP nel corso della telefonata con i truffatori.

(Fonte : articolo di Help Consumatori)